domenica 23 marzo 2014

Libia, rapito un tecnico italiano: è diabetico e non ha la sua insulina

Un tecnico italiano, Gianluca Salviato, è stato rapito a Tobruk, in Libia. L'uomo lavora per una società di costruzioni da tempo presente nel Paese. Secondo la polizia locale sarebbe stato preso a scopo estorsivo. La Farnesina sarebbe già stata informata della situazione. A far allarmare ancora di più è il fatto che il sequestrato è diabetico e non avrebbe portato con sè il suo kit di insulina, trovato nell'auto sulla quale stava viaggiando.
La Farnesina ha fatto sapere che sta seguendo la vicenda di un "connazionale che lavora per una ditta italiana e che risulta irreperibile in Cirenaica", nell'est della Libia. L'italiano, stando a quanto riporta il Libya Herald online, lavora nella ditta di costruzioni di Venzone (Udine), Enrico Ravanelli. L'azienda è impegnata in un progetto infrastrutturale a Tobruk.

La Farnesina ha più volte sconsigliato "di recarsi per qualsiasi motivo in Cirenaica e nel Sud del Paese" (l'ultimo avviso è proprio di oggi). Solo lo scorso 17 gennaio, due operai calabresi, Francesco Scalise e Luciano Gallo, di 63 e 52 anni, erano stati rapiti nei pressi di Derna, sempre in Cirenaica, poi liberati dopo venti lunghi giorni il 6 febbraio. Il 2 marzo un cittadino francese, impiegato come tecnico per la ristrutturazione del Bengasi Medical Centre, è invece stato ucciso in pieno giorno nella città.

A tre anni dall'inizio dei bombardamenti occidentali contro le forze di Muammar Gheddafi, la Cirenaica, culla della rivoluzione della primavera del 2011, resta in preda al caos, teatro di rapimenti (il più delle volte a scopo di estorsione) e scontri tra ex rivoluzionari e forze libiche che non riescono a controllare il territorio, diventando quasi quotidianamente l'obiettivo di attentati e uccisioni.

La regione è stata dichiarata "autonoma" da un ex rivoluzionario Ibrahim Jadran che guida l'Ufficio politico di Barqa (nome arabo della Cirenaica). E' lo sesso gruppo che da mesi blocca i porti e i terminal petroliferi dell'est e che nelle scorse settimane ha tentato di esportare greggio "in proprio", stivandolo in una nave battente bandiera nordcoreana, in barba alle deboli autorità di Tripoli. La petroliera "Morning Glory" è stata poi intercettata domenica scorsa al largo di Cipro da Navy Seal che ne hanno preso il controllo.

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